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MICROBLADING E DERMOPIGMENTAZIONE: FACCIAMO CHIAREZZA (E BUTTIAMO GIÙ UN PO’ DI FAKE NEWS)

MICROBLADING E DERMOPIGMENTAZIONE: FACCIAMO CHIAREZZA (E BUTTIAMO GIÙ UN PO’ DI FAKE NEWS)

Partiamo subito con lo schiaffo: sì, microblading e dermopigmentazione sono tatuaggi.
Se qualcuno ti dice il contrario (“ma no, il microblading non è un tatuaggio, è naturale, è soft, è magico”) scappa.
Perché la verità scientifica è una: in entrambi i casi parliamo di immissione di pigmento sotto pelle con aghi. Fine della poesia.

Quindi: microblading, dermopigmentazione, trucco permanente, semipermanente, nanoblading, microshading e compagnia bella? Tutti tatuaggi.
La differenza non sta nel “se”, ma nel come.

MICROBLADING: la tecnica manuale che ha creato più confusione di un tutorial su TikTok

  • Nasce in Asia, sbarca in Europa intorno al 2015 e diventa subito virale (e quando qualcosa diventa virale, sai già che arriverà la disinformazione).

  • Strumento: un tool sterile monouso a forma di penna con lame composte da micro-aghi.

  • Procedura: la lama scivola sulla pelle creando micro-tagli (sì, tagli veri) e rilasciando pigmento dentro quei canali.

  • Risultato: effetto pelo a pelo.

Dove sta il problema? Nella narrazione. Il cliente medio si convince che “microblading” significhi “non tatuaggio”, mentre il resto (demografo, dermopigmentazione, ecc.) sarebbero “i tatuaggi veri”.
Spoiler: non è così.
Il termine è stato abusato e storpiato, tanto da confondere anche chi vuole formarsi come PMU artist.

Perché allora tanti iniziano dal microblading?

  • Più facile da imparare,

  • corsi più brevi,

  • esecuzione più intuitiva.

In pratica: entry level.

PRO & CONTRO DEL MICROBLADING

✅ Peli sottili e precisi
✅ Uniformità del tratto
✅ Risultato immediato

❌ Più invasivo (perché taglia la pelle)
❌ Non adatto a tutti i tipi di pelle
❌ Non ideale per cover-up
❌ Limitato nelle tecniche (se vuoi fare l’artista vero, devi andare oltre)

DERMOPIGMENTAZIONE CON DEMOGRAFO: l’evoluzione elettromeccanica

Qui la musica cambia.
Il demografo è una macchinetta simile a quella dei tatuaggi tradizionali (con differenze tecniche), caratterizzata da un motore interno che muove l’ago su e giù.
Immagina una macchina da cucire: ogni punto è un deposito di pigmento. Risultato: una sequenza di puntini che, messi insieme, tracciano linee o ricreano peli.

PRO & CONTRO DEL DEMOGRAFO

✅ Più versatile (dal pelo realistico al riempimento compatto)
✅ Adatto a quasi tutti i tipi di pelle
✅ Ideale per cover-up
✅ Più “artistico”: puoi creare intensità, sfumature, leggerezza

❌ Più difficile da imparare (serve formazione seria e mano allenata)
❌ Peli meno uniformi se l’operatore non è esperto
❌ Tempi di esecuzione più lunghi

LA VERITÀ CHE NESSUNO TI DICE

Microblading e dermopigmentazione non sono nemici, ma strumenti diversi nello stesso arsenale.
Il primo è manuale, immediato, entry level, ma limitato.
Il secondo è tecnologico, versatile, professionale, ma richiede competenze più elevate.

Il punto è uno: smettiamola di raccontare al cliente che “il microblading non è un tatuaggio” o che il trucco semipermanente sia “più leggero”.

Sono entrambe tecniche tatuatorie.

La differenza la fa solo il livello tecnico, l’esperienza dell’operatore e la scelta dello strumento giusto per la pelle e l’effetto desiderato.


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