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Le bufale sul Permanent Make Up #4

Le bufale sul Permanent Make Up #4

LA PERFEZIONE DEL MONDO DEI MASTER… è davvero così?

Già immagino la scena: un’operatrice di settore – che per comodità chiameremo “Amica da casa” – scrolla insistentemente la home di Instagram in cerca di contenuti stimolanti e divulgativi ma la sua ricerca non fa che degenerare presto in grande frustrazione perché si imbatte esclusivamente in trattamenti che paiono perfetti, da parte di professioniste ineccepibili, che non sbagliano mai.

Alla domanda che la nostra amica da casa pone loro – ovvero: “Ma se dovesse succedere l’inconveniente taldeitali, come è possibile rimediare?”

 

Riceve solo risposte del tipo “Non rimedio, perché a me non succede di sbagliare, i miei lavori sono tutti perfetti!”

E così il senso di frustrazione della nostra amica da casa cresce imperante, poiché pensa che ella non riuscirà mai a raggiungere un tale livello di perfezione.

Ecco. Permettetemi di sfatare questo mito. 

Le immagini perfette (senza difetti, rossori, gonfiori e colori saturi) che tanto popolano il magico mondo dei social, non sono immagini reali. Spesso, si tratta di fotografie ritoccate a più riprese con l’ausilio di programmini magici in perfetto stile “photoshop”. Se un professionista decide consapevolmente di voler vendere così la propria immagine online è certamente libero di farlo, ma a proprio rischio e pericolo: nel tempo, a parer mio, dovrà fare i conti con le conseguenze che questa immagine falsata creerà nelle aspettative dei suoi clienti. Vendendo un’immagine di sé scarsamente aderente alla realtà fa perdere al professionista l’irripetibile opportunità di fidelizzare i propri clienti poiché saranno ripetutamente delusi dal non aver ottenuto ciò che è stato loro promesso (o ciò che loro si aspettavano).

Ma andiamo oltre.

Ho avuto il privilegio di trovarmi in Masterclass con “i mostri sacri del PMU”, nomi grandissimi nel settore: li ho visti lavorare e ho imparato molto da loro. Sono uomini e donne percepiti come Dei in terra, professionisti i cui errori non sono pervenuti in questa vita. I loro trattamenti e le loro performance sulle modelle durante la masterclass risultano sempre perfetti. Davvero. Ma c’è un però (ce ne è più di uno, in verità). 

In una dimostrazione LIVE su modelli, questi ultimi non sono mai scelti a caso.

Io stessa, quando insegno, scelgo consapevolmente modelle che godono di specifiche caratteristiche: il lavoro sarà eseguito di fronte una platea di persone che sono lì a guardare l’esito del trattamento, esso DEVE essere perfetto e conoscere la tipologia di pelle su cui si va a lavorare consente al professionista di ridurre al minimo i rischi di eventuali “imprevisti”. Si tratta di una performance a tutto tondo.

In cabina, un operatore non gode stabilmente di questo “privilegio”: non potrà, cioè, godere sempre della grazia di avere clienti la cui pelle risulta perfetta per un tatuaggio di PMU, i cui colori risultano perfetti per scattare una fotografia dal cosiddetto “effetto wow”.

 

Inoltre, ciò a cui un corsista assiste in Masterclass non è certamente una tipologia di trattamento eseguito come si eseguirebbe in cabina: il formatore ha cura di operare più in superficie, rimanendo leggero: solo così, a lavoro ultimato, quando il trattamento inizierà a ossidarsi e dunque scurirsi, esso apparirà comunque perfetto… eppure si tratta di un trattamento destinato a scomparire, proprio perché eseguito in superficie. Dunque: non scoraggiatevi se, nonostante il corso, il vostro lavoro non risulterà altrettanto “appetibile” bensì più marcato e arrossato: è del tutto normale e fisiologico, perché in cabina si performa da cabina. In masterclass, si performa da Master.

Non credete a chi si dichiara esente da risultati deludenti: siamo umani, il nostro è un lavoro manuale e la pelle opera sempre per vie misteriose, quindi spesso i risultati che ci aspettiamo – specie dopo aver assistito al “miracolo” di questi mostri sacri, non saranno neanche lontanamente all’altezza delle aspettative.

Ma credetemi: succede anche ai “big”.

 

E poi, parliamoci chiaro… l’immagine del nostro lavoro ci permette di vendere i nostri servizi quindi è normale cercare di apparire sempre perfette, esibendo lavori perfettamente eseguiti al fine di vendere trattamenti e corsi; non c’è nulla di male in questo, l’intera pubblicità, da decenni, si basa su questo principio.

Il mio consiglio è dunque il seguente: imparate, assurgete i “più grandi” ad esempio ma sappiate conservare il vostro occhio critico e realistico.