MICROBLADING E DERMOPIGMENTAZIONE
Quali sono le differenze tra il microblading e la dermopigmentazione?
Un chiarimento è d’obbligo: entrambe sono tecniche tatuatorie a tutti gli effetti. Si sente spesso dire che il microblading non è un tatuaggio, perché non è considerato “pieno”, oppure viceversa, affermando che il trucco permanente è un tatuaggio: nulla di più scorretto.
Come già spiegato in precedenza, l’attività tatuatoria prevede l’immissione di pigmento sotto pelle tramite l’impiego di aghi. Sia il microblading che il demografo, come anche la macchinetta per tatuaggi, hanno in comune tale attività. Pertanto: microblading, dermopigmentazione, trucco permanente, trucco semipermanente, microshading, nanoblading, etc. sono tutti tatuaggi.
Il microblading è la tecnica manuale più antica, nata in Asia. Viene utilizzato un tool, sterile e monouso a forma di penna, nel quale all’estremità si trovano montate delle lame composte da più aghi, che trascinate sulla pelle creano un micro taglio o canale, nel quale durante questo movimento viene rilasciato il pigmento all’interno, creando così il pelo.
Dal 2015 questa tecnica approda anche in Europa, diventando molto popolare circa un paio di anni dopo. Diventa una tecnica molto in voga, creando estrema confusione al cliente: quest’ultimo crederà infatti che la parola “microblading” vada a indicare la “tecnica del pelo.
a pelo”, intendendolo come un “non tatuaggio” e pensando che le altre tecniche siano per l’appunto dei tatuaggi.
Il termine inizia ad essere utilizzato in maniera inappropriata, veicolando disinformazione anche tra chi vuole intraprendere la professione del PMU.
Ad oggi le differenze della strumentazione sono ben chiare tra i professionisti, non ancora chiarissime per i potenziali clienti: il microblading viene scelto inizialmente dall’allievo poiché di più semplice comprensione, di facile esecuzione e la durata dei corsi di formazione è inferiore.
La dermopigmentazione effettuata invece con il demografo è una tecnica elettromeccanica che prevede l’utilizzo di una macchinetta simile a quella per il body tattoo (ma con caratteristiche tecniche differenti, che verranno analizzate più avanti), caratterizzata da un motore interno che crea un movimento rotatorio che spinge su e giù l’ago all’interno della cartuccia sterile e monouso, un movimento quindi sussultorio che crea tanti puntini ravvicinati iniettando il pigmento e tracciando la linea (come una macchina da cucire).
Caratteristiche del microblading
• Crea dei micro tagli o canali
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Non adatto a tutti i tipi di pelle
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Limitato nelle tecniche
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I peli non si possono incrociare
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Più facile da imparare
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Peli più sottili e precisi
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Più tecnico nella progettazione
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Più veloce nell’esecuzione
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I peli risultano uniformi dall’inizio alla fine
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Linea solida
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Non è pixellato
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Più invasivo
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Non ideale per cover-up
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Inietta il pigmento senza tagliare
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Adatto a più tipi di pelli
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Più versatile e più tecniche a disposizione
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I peli si possono incrociare
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Più difficile da imparare
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Se non si è esperti i peli possono risultare più grossi e discontinui
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Più artistico
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I peli risultano più intensi nel centro e più leggeri in entrata e in uscita
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Può anche essere un’unica linea intensa e solida
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Esecuzione più lunga
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Meno invasivo
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Ideale per cover-up.
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